Il Trekking

Il trekking in Sardegna

Il trekking (che significa viaggiare molto a piedi andando piano) è uno dei migliori modi per poter vivere la natura durante una vacanza in quanto non solo è salutare ma permette anche di conoscere in maniera approfondita un territorio; questa forma para-sportiva amatoriale ha avuto negli ultimi anni una notevole espansione e moltissime località si sono attrezzate con appositi sentieri che hanno diversi livelli di difficoltà.
Ma che cosa è il trekking? Quali sono i modi migliori e le condizioni ottimali per farlo? Quali sono le attrezzature basilari?
A queste ed altre domande potremo rispondere in questo articolo, in modo da dare una panoramica generale e tutte le informazioni necessarie.

Che cosa è il trekking

Il trekking infatti è un'attività motoria da effettuarsi normalmente in montagna sia da soli che in compagnia, che può durare da poche ore a diverse giornate; il livello può essere semplice, con una normale camminata che può durare anche per alcune ore, oppure di livello avanzato percorrendo sentieri che richiedono un impegno maggiore.
In quest'ultimo caso durante il tragitto bisogna effettuare degli sforzi fisici anche notevoli a causa della presenza di numerosi dislivelli e, in seconda battuta, anche delle maggiori distanze.
Quando si parla di trekking viene istintivo pensare alla montagna e a lunghe camminate nei boschi, ma questo sarebbe molto limitativo; trekking è anche fare antichi percorsi, come il Cammino di Santiago in Spagna o la via Francigena in Italia, che uniscono l'aspetto naturalistico a quello storico, artistico e, perché no, sociale e di condivisione.

Allenamento

Può sembrare strano che l'allenamento possa essere immesso come informativa per fare trekking in quanto si pensa sempre che questo sia una semplice camminata.
Questo non è vero, anche se nei suoi livelli iniziali non è necessario avere particolari doti fisiche, in quanto il trekking è una vera e propria attività sportiva e come tale deve essere comunque preparata.
Se infatti si fa un lavoro sedentario e si decide di percorrere dei sentieri senza un minimo di allenamento, si rischia di avere dei problemi fisici durante la camminata e di trasformare una giornata di svago in una di sofferenza e stanchezza.
Questo aspetto è ancor più importante nel caso in cui si decida di fare dei percorsi itineranti che abbiano dei dislivelli forti e/o con fondo non sempre compatto; ecco quindi che un minimo di allenamento preventivo (passeggiate di pochi chilometri con sulle spalle uno zaino molto leggero) è assolutamente indispensabile.

Tipi di percorso

Sostanzialmente esistono due tipologie di percorso che rispecchiano anche le due grandi aree in cui è possibile suddividere l'attività di trekking: itinerante e stanziale.
In quello stanziale sono presenti dei percorsi prestabiliti che hanno la caratteristica di iniziare e di terminare nello stesso posto e per questo sono definiti 'ad anello'; ogni giorno quindi è possibile scegliere un diverso percorso ma sempre nella medesima località.
Nel trekking itinerante invece le località di inizio e di fine non sono le stesse, le località sono diverse per ogni giornata di cammino e la durata dello stesso può essere molto variabile.
La grande differenza inoltre sta nel fatto che mentre in quelli ad anello non sono previste delle deviazioni dalla strada segnata, in quello itinerante è l'utente che decide quali sentieri prendere e quali tragitti compiere.

Livelli di difficoltà

Il trekking non può essere facilmente classificato così come i vari percorsi anche se uno sostanzialmente piatto è ovviamente meno difficile di uno che si snoda su terreni diversi, accidentati che hanno un alto grado di imprevedibilità.
I percorsi ad anello normalmente hanno una difficoltà medio-bassa in quanto i dislivelli non sono molto impegnativi e i sentieri sono tracciati su terreni prevedibili che non sono molto accidentati.
I percorsi itineranti invece sono molto più complessi in quanto hanno una maggiore variabilità, si raggiungono anche alte quote o si percorrono dislivelli elevati e generalmente hanno bisogno di tante ore di cammino tra una tappa e l'altra con le escursioni che durano anche più giornate.

Attrezzatura

Dopo l'allenamento questo è il capitolo più importante per un trekker; è sempre bene infatti essere organizzati in modo da fronteggiare le più disparate necessità che possono capitare o i momenti di emergenza.

Per prima cosa il vestiario; questo deve essere innanzitutto comodo, ma che non intralci la marcia o ostacoli i movimenti, e adeguato sia alla durata che al luogo del cammino.

Partire sempre abbastanza leggeri ma con i dovuti cambi e accessori come una giacca a vento impermeabile (che deve essere sempre presente anche nelle migliori giornate assolate d'estate) o una felpa (meglio se apribile) in pile; una buona idea è anche di vestirsi a strati in modo da potersi adeguare ad ogni cambiamento climatico.

Un riferimento a parte lo hanno sia le scarpe che i calzini; qualunque sentiero, anche il più facile ed innocuo, può riservare delle sorprese e non è possibile che venga affrontato in maniera inadeguata o addirittura pericolosa come ciabatte, infradito o zoccoli.
Le scarpe dovrebbero essere proprio da trekking, possibilmente con un rivestimento interno in Gore-Tex che è impermeabile e traspirante e lascia il piede asciutto, e le suole ben scolpite con una predilezione per il vibram che unisce grip all'elasticità; acquistare le scarpe sempre con almeno una misura in più per permettere di indossare i calzini che devono essere spessi e ben messi in modo da preservare il piede ed evitare il formarsi di vesciche oltre che ammortizzare le varie asperità.

Un altro accessorio indispensabile è lo zaino e anche qui non si deve cadere nel banale portandosi quello piccolino che si usa in città, magari per andare al lavoro; deve essere studiato appositamente per il trekking, leggero e con attacchi che consentano una massima stabilità e distribuzione del peso.

Ci sono poi altri accessori che, soprattutto in montagna o nei percorsi lunghi, dovrebbe essere necessario portare con sé; in primo luogo un coltello, sia esso di tipo survival o tattico, ben affilato ed il classico coltellino svizzero multiuso, seguito dal kit di pronto soccorso utilizzabile in caso di tagli, abrasioni o situazioni più delicate.

Nei percorsi itineranti poi non dovrebbero mai mancare 2 coperte, una pieghevole da tasca che possa sostituire il cuscino e l'altra termica per ovviare a improvvisi sbalzi di temperatura, la lampada frontale e una torcia per illuminare il sentiero.

Inoltre, per quanto riguarda la sicurezza soprattutto nei sentieri di montagna, un accessorio molto utile è quello del GPS cartografico, in modo da sapere la posizione anche se il telefonino non ha segnale.