Porto San Paolo

Il toponimo Porto San Paolo evoca, nella mente di ciascuno, immagini di convivialità tra popoli e culture diverse, ma anche distese di mare turchese.


Cenni storici di Porto San Paolo


La storia di Porto San Paolo inizia durante il Neolitico, durante il quale, tracce di insediamento umano, danno conto di villaggi sparsi e isolati.

Questa prima presenza si spinse, senza soluzione di continuità, fino all'avvento della civiltà nuragica. La collocazione geografica di Porto San Paolo fu sicuramente di stimolo per l'ingresso, in quegli stessi ranghi territoriali, di mercanti fenici.

Più propensi alla spinta verso l'entroterra gallurese, fu invece l'insediamento cartaginese. I vari gruppi nuragici e punici costellarono il territorio di Loiri e di Porto San Paolo di meraviglie architettoniche di natura funebre.

All'indomani della vittoria dei romani sui cartaginesi nel 238 a.C., si assistette a un periodo di fitto popolamento mentre andavano aumentando anche gli insediamenti di pastori sui monti galluresi.

Queste comunità, dedite alla transumanza, furono le prime ad avviare la tradizionale migrazione del bestiame dai monti al mare e viceversa.

Per alcuni secoli, l'importanza di Porto San Paolo fu eclissata dalla vicina Olbia. Tuttavia, nel corso del Medioevo, fu la chiesa di San Giusta a dare nuova importanza al giudicato di Gallura, uno Stato sovrano e indipendente.

Un nuovo corso storico si aprì, invece, allo schiudersi del XVII secolo, quando vide gli albori la civiltà dello Stazzo.

Il nome deriva dal latino statio, un luogo di sosta. Lo stazzo, quindi, è un insediamento rurale diffuso in Sardegna e presente anche a Porto San Paolo. Intorno a esso ruotava un'economia agro-pastorale stagionale, che misurava il tempo con un calendario ancestrale e trasformava la dimensione collettiva in un valore comune.

A compromettere tale sentimento di vicinato giunse, nel 1823, l'Editto delle Chiudende, improntato all'idea della proprietà privata manifestata mediante cancellate, muri, siepi o fossa.

Nello stesso secolo, le campagne iniziarono a subire un processo di parcellizzazione, causato soprattutto da faide familiari scatenate da questioni di eredità.

Un territorio ancora virginale, dove il forte influsso delle divinità nuragiche e pagane si estese fino al XX secolo. Infatti, fu solo a partire dagli anni venti del Novecento e per volontà di Papa Pio XI, che Porto San Paolo fu sottoposta a evangelizzazione. Da quel momento in avanti, sorsero pievi nelle quali si diffonde, ancora oggi, il Verbo cattolico.

Quando visitare Porto San Paolo


Il periodo migliore va dall'ultima settimana di giungo al 15 agosto. In questi mesi, Porto San Paolo sembra quasi ricordare i suoi tempi antichi, quando era in grado di accogliere chiunque. Infatti, nei mesi estivi, arriva a contare anche 15.000 presenze.

Inoltre, nell'ultima settimana di giugno si può assistere alla festa dei SS. Pietro e Paolo, mentre il 15 agosto si celebra la famosa Madonna del Mare.

Da Porto San Paolo all'Isola di Tavolara


Ed è proprio il mare il punto di forza di Porto San Paolo, il cui territorio rientra nell'Area Marina Protetta di Tavolara, una distesa di 15 mila ettari marini e 40 km di costa, popolato da fauna caratteristica e flora protetta.

Dotato di una zona portuale moderna e ben servita, Porto San Paolo è il punto migliore da cui partire con una imbarcazione per andare alla scoperta dell'Isola di Tavolara, località favolistica, con tratti leggendari e sempre in grado di stupire i suoi ospiti.