MINIERA DI SERBARIU
Nel sud della Sardegna la miniera di Serbariu a Carbonia vi porterà indietro nel tempo. Sarà un viaggio tra l’architettura industriale degli anni ’60 del XX secolo.
La storia della miniera
Un salto nel passato vi farà rivivere i tempi andati, quelli che vedevano nel carbone e nelle miniere del Sulcis una delle vitali risorse energetiche dell’Italia.
33 ettari, cento chilometri di gallerie, nove pozzi di estrazione. Questi sono soltanto i numeri, come quelli che indicano gli anni di attività: dal 1937 al 1964. In questi tempi più di 14 mila minatori vivevano a Carbonia, nata proprio nel 1938 per accoglierli.
Il recupero della miniera
Lo scorrere del tempo ha visto la miniera, le strutture, gli attrezzi consumarsi con il rischio di perdere un pezzo di storia. Il sito in disuso è acquistato dal Comune di Carbonia e, grazie all’amministrazione e al Parco Geominerario, è stato costituito il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC) per poterlo gestire.
I lavori si sono svolti dal 2002 al 2006 e, il 18 dicembre del 2005, l’anniversario della fondazione della città di Carbonia, sono stati presentati i lavori per la realizzazione del Museo del Carbone. Gli ex minatori e la popolazione hanno riscoperto gli spazi legati ai ricordi del duro lavoro. Sono stati catalogati tutti i beni materiali (attrezzature, documenti, modellini, …) e immateriali (ricordi, documentari, …) e, con tutto il materiale recuperato, sono state allestite le sale del museo che ha aperto i battenti il 3 novembre.
Il museo è stato aperto al pubblico al suono della sirena della miniera, che ha lasciato nei presenti una grande emozione.
Il museo
Il complesso completamente ristrutturato è una diapositiva del mondo minerario. Vi porterà negli anni dei minatori, degli scavi, dei tunnel che sprofondavano nel cuore della terra raggiungendo fino a 179 metri di profondità.
Il museo include diversi locali: la lampisteria, la galleria sotterranea e la sala argani.
- La lampisteria: troverete l’esposizione permanente sulla storia del carbone, sulla miniera e sulla città. Avrete modo di vedere la collezione di lampade da miniera, gli oggetti di uso quotidiano, i documenti e le fotografie oltre ai filmati dell’epoca e alle video interviste ai minatori;
- La galleria sotterranea: potrete ammirare l’evoluzione delle tecniche di coltivazione del carbone durante tutto il periodo della sua attività. Il tutto in luoghi fedeli agli originali e con enormi macchinari ancora oggi in uso nelle miniere attive;
- La sala argani: dove è ancora presente il macchinario con il quale si manovrava la discesa e la risalita delle gabbie.
La bellezza di questo magnifico lavoro di ristrutturazione e conservazione è nella continua attività del museo stesso. Si rinnova ogni anno raccontando non solo quella che è stata la storia della miniera, ma proponendo sempre eventi diversi. Proprio per questo motivo, nel 2018, il museo ha avuto un record di visitatori, toccando i tredicimila.
Oltre alle splendide mete che troverete nel sud della Sardegna visitate il Museo del Carbone, vi resterà un bellissimo ricordo.