Pula

Girare per Pula significa fare una passeggiata nel tempo, alla scoperta di una storia inaspettata e una cultura ben preservata.

Tra parchi archeologici e aree naturalistiche, questa piccola perla a sud-ovest di Cagliari è in grado di catturare l'interesse di un turismo non solo dedito alla balneazione.

Viatico per la storia di Pula


L'origine del sito è incerta e le sistemazioni avvenute in epoca romana hanno coperto o cancellato le tracce preesistenti.

Che la sua origine sia molto antica lo testimonia l'etimologia del toponimo, derivante dal greco pùle (passaggio).

Prima del XVI secolo, la storia di Pula è celata dal bagliore e dall'importanza di Nora.

Questa città fenicio-punica rivestì grande importanza strategica, tant'è che, durante l'età repubblicana di Roma, assurse a capitale della Provincia di Sardegna e Corsica.

Durante il Medioevo, l'attuale territorio di Pula era noto come Padulis de Nura e racchiudeva un villaggio che, intorno al 1000, passò nel Giudicato di Cagliari.

Dopo essere passata sotto il protettorato pisano dei Della Gherardesca, divenne dominio della corona aragonese col nome di Villa di Pula. Nonostante nel corso del XIV secolo il villaggio andò quasi completamente disabitato, una minaccia ben più ostile si profilava all'orizzonte.

Si tratta delle incursioni turche, che toccarono l'apogeo delle devastazioni nel corso del XVI secolo. Proprio nella vicina Nora, nel 1520, i turchi subirono una pesante sconfitta ma l'antica città punica andò completamente distrutta.

Per ragioni tuttora sconosciute, le spoglie di questo centro cittadino furono utilizzate per costruire Pula che, da allora, divenne erede storica e culturale di Nora.

Nel corso del XVII secolo, Pula entra a far parte della contea di Quirra, regione storica sarda appartenente alla potente famiglia dei Centelles. In questo periodo, Pula visse alterne fasi tra incrementi demografici e decimazioni della popolazione causate dalla peste o dalle lotte territoriali intestine.

La storia moderna di questo centro inizia nel 1861, quando Filippo Osorio dei Carroz lo riscatta dal sistema feudale per poi essere annesso nel Regno d'Italia.

Turismo culturale e balneare a Pula


L'anima turistica di Pula alterna aspetti del passato ad altri più moderni, entrambi protetti, quasi come uno scrigno prezioso, dalla foresta di Is Cannoneris.

Sul promontorio di capo di Pula, nota acropoli del romanticismo, è ancora possibile vedere i resti archeologici della magnifica città di Nora, i cui reperti sono conservati nel Museo Archeologico Patroni.

Manifesto dell'eredità urbana è, invece, la chiesa di Sant'Efisio. Costruita in forme protoromaniche, la chiesa fu eretta su un antico santuario altomedievale, dove si ipotizza sia avvenuto il martirio di Sant'Efisio, santo guerriero particolarmente legato a questa località.

Un suggestivo percorso naturalistico coinvolge la Torre del Coltellazzo, architettura militare entrata in funzione nel 1607, e la Torre di Cala d'Ostia, struttura di avvistamento edificata nel 1773.

Da questi punti è possibile vedere lo stagno di Nora e di Stangioni Campumatta, popolati da anguille, orate, spigole e saraghi.

Se invece si preferisce fare una passeggiata lungo la via principale di Pula, non si può non visitare la Villa Santa Maria, un Casino in forme neoclassiche realizzato dall'architetto cagliaritano Gaetano Cima nel 1838.

Fanno da cornice a queste meraviglie le cinque spiagge disposte a semi-corona, Su Guventeddu, Punta d'Agumu, Foxi 'e Sali, Cala d'Ostia e Cala Verde.